Corso di training autogeno
Il training autogeno che significa letteralmente "allenamento che si genera da sé" non è solo una tecnica di rilassamento.
Fu sviluppato negli anni Trenta da Johannes Heinrich Schultz, neurologo berlinese. I suoi studi avevano come precedenti quelli sull’ipnosi, sviluppatisi all'inizio del XX secolo grazie ai contributi di Bernheim e Charcot in Francia e il rilassamento frazionato di Voght..
Di primaria importanza, in questa tecnica, è lo scopo di rendere i propri pazienti indipendenti dal terapeuta per sviluppare il proprio benessere. Il termine training significa allenamento, infatti è solo allenandosi che si riesce ad ottenere la completa armonia con se stessi. Il termine autogeno (che si genera da sé) indica, invece, come i cambiamenti psichici provengano dai praticanti e non sono generati da un operatore (psicologo/psicoterapeuta/medico), se non nella fase iniziale di apprendimento della tecnica. La pratica del training autogeno quindi ha come finalità l'eliminazione dello stress, dell'ansia, lo scarico della tensione, il recupero delle energie e soprattutto l'eliminazione delle emozioni negative "allegate" a vissuti negativi. Questa tecnica è indicata anche per atleti e sportivi in genere, in quanto, favorendo il recupero di energie, permette una migliore gestione delle proprie risorse, migliora la concentrazione e contribuisce al conseguimento di alte prestazioni. Il training autogeno è utile inoltre nella cura di ansia, insonnia, emicrania, asma, ipertensione, attacchi di panico. È importante sapere che nel training autogeno il rilassamento è un effetto collaterale del proprio star bene.
Le possibilità applicative del training autogeno sono molteplici. Esso aiuta a:
a. prevenire le malattie e i disturbi psicosomatici (emicranie, gastriti, tachicardia, difficoltà respiratorie);
b. combattere un eccessivo carico di stress (“distress”);
c. migliorare la concentrazione, la memoria, l’autocontrollo;
d. migliorare le prestazioni fisiche.
Gli ingredienti essenziali per la riuscita sono:
a. la creazione di un ambiente tranquillo lontano dai rumori;
b. l’assunzione di una determinata postura;
c. la ripetizione ritmica delle formule;
d. l’allenamento quotidiano;
e. la passività mentale.
Gli esercizi si dividono in due basilari:
esercizio della pesantezza: produce uno stato di rilassamento muscolare, ovvero di rilassamento dei muscoli striati e lisci; esercizio del calore: produce una vasodilatazione periferica con conseguente aumento del flusso sanguigno;
e quattro complementari, più avanzati:
esercizio del cuore: produce un miglioramento della funzione cardiovascolare; esercizio del respiro: produce un miglioramento della funzione respiratoria; esercizio del plesso solare: produce un aumento del flusso sanguigno in tutti gli organi interni; esercizio della fronte fresca: produce un leggera vasocostrizione nella regione encefalica favorendo l’eliminazione di eventuali mal di testa.
Il nostro corso prevede otto/dieci incontri della durata di un’ora ciascuno, suddivisi nell’arco di tre mesi.
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