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La separazione dei genitori per un figlio è una delle situazioni più stressanti e difficili da affrontare, specialmente quando essa non viene gestita in maniera appropriata dai genitori. Si tratta di un processo che si realizza nel tempo, e pertanto è necessario essere pronti ad affrontarla consapevolmente con il figli, in modo da creare il presupposto per un miglior assorbimento dell'evento stressante e per metabolizzare il nuovo assetto familiare; la separazione porterà difatti ad una serie di cambiamenti nella quotidianità del bambino e nel suo modo di relazionarsi con ciascun genitore. 

Diverse evidenze scientifiche rivelano che i disturbi emotivi e comportamentali che si manifestano nei figli dei genitori separati non sono in correlazione tanto con la separazione in sé ma piuttosto con il livello di conflittualità e le difficoltà relazionali tra i genitori.

L’età del minore al momento della separazione, la sua personalità, la sua capacità di fronteggiare eventi stressanti, il livello di conflittualità coniugale, le modalità con cui i genitori gestiscono la separazione sono i principali fattori che incidono sulla tipologia e sull'intensità delle reazioni al nuovo assetto familiare.

I bambini possono avere reazioni tipiche in risposta allo stress (bisogno di essere coccolati, bisogno di essere tenuti in braccio) e possono ricomparire comportamenti tipici di una fase dello sviluppo antecedente: fare i capricci, succhiare il pollice, parlare come un bambino piccolo.

I bambini della Scuola Primaria possono mostrare difficoltà nel sonno, incubi o enuresi notturna, e possono esprimere la loro rabbia con comportamenti aggressivi.

Può essere utile comunicare che è successo a molti altri e che tutto è andato bene; è importante incoraggiare il bambino a manifestare le sue emozioni e dedicare del tempo.

 

In questa fase c’è un requisito necessario, è necessario scindere gli aspetti della coppia coniugale da quelli della coppia genitoriale per facilitare la coerenza, l’accettazione e l’adattamento:  “si è genitori a vita”.

Trattandosi di una fase di cambiamento, possiamo pensare di preparare un equipaggiamento per poterla affrontare: pensiamo di avere una bussola che ci possa orientare per la strada da percorrere nell’accettazione e modificazione di comportamenti pensieri ed emozioni. In questo momento dell’esistenza molto complicato il ruolo fondamentale dei genitori separati è quello di aiutare i figli ad adattarsi alla nuova situazione.

Le ricerche e gli studi in questo ambito dimostrano che, nonostante una normale fase di sofferenza iniziale la maggior parte dei bambini recupera il completo benessere entro i due anni dalla separazione. Le condizioni fondamentali perché ciò si verifichi sono che i genitori debbano essere in grado di fornire stabilità nel nuovo assetto e mantenere fra di loro una relazione cooperativa e centrata sul compromesso.

  • Bisogna comunicare ai figli ciò che sta accadendo con spiegazioni chiare semplici ed adeguate all’età
  • I bambini più piccoli non hanno bisogno di avere tutti i dettagli tecnici e legali ma di essere rasserenati sulle conseguenze che la separazione porterà nella vita di tutti i giorni (dove andranno a vivere, quanto tempo passeranno con ogni genitore, se avranno la loro stanza, etc)
  • Ogni bambino reagisce a suo modo alla notizia della separazione a seconda dell’età, del carattere e della personalità. Ad una tristezza iniziale, può seguire una rabbia o un’apatia che sembra non celare nessuna emozione; altri ancora si trasformano in bambini impeccabili pensando di salvare la famiglia. Preparatevi a gestire la reazione dei figli che va accolta compresa e rassicurata. Due sono le paure tipiche che affliggono i bambini, quella di pensare di essere la causa della separazione e l’altra quella di perdere il legame affettivo
  • Rassicurazione e amore. Siamo in grado di affrontare e recuperare le avversità della vita quando riceviamo appoggio e amore. Rassicurazione e conforto sono disponibili in modi diversi: nella comunicazione verbale rassicurazioni sulle sue paure, preoccupazioni, rabbia e tristezza. “so che sei arrabbiato perché dobbiamo cambiare casa ma faremo in modo che tu rimanga nella stessa Scuola” e comunicazione non verbale con abbracci, carezze, stare seduti vicini ed una passeggiata insieme.

Nell'aiutare il bambino ad esprimere i suoi sentimenti dobbiamo cercare di ascoltarlo ed aiutarlo a riconoscere ed esprimere a parole i suoi sentimenti, pertanto risulta utile:

  • Consolare il figlio ma non illuderlo che abbia il potere di cambiare la decisione dei genitori
  • Rassicurarlo che l’amore dei genitori non cambierà mai, è inossidabile
  • Spiegare che è stato il frutto del loro amore e raccontare gli episodi positivi
  • Introdurre con gradualità ogni ulteriore cambiamento nella vita dei figli​

Risulta molto importante, NON:

  • alimentare false speranze e false credenze
  • attribuire ai figli il ruolo di confidenti intimi o sostitutivi del partner perso “adesso sei tu l’uomo di casa”

Uno dei momenti cruciali e delicati è l’annuncio della separazione, si deve arrivare preparati, bisogna sapere e concordare cosa dire ed in che modo. Conviene mettersi d’accordo e dare la notizia insieme. L’annuncio non deve comprendere rancori o sensi di colpa che possono riguardare la coppia e deve essere comunicato come decisione comune, creando un terreno emotivo favorevole per comunicare la notizia. 

Quando vi sono difficoltà nella gestione del processo di separazione può essere utile chiedere una consulenza ad uno specialista, egli fungerà da guida e fornirà ai coniugi un territorio d'incontro neutro, dove confrontarsi e giungere ad un compromesso.

Per approfondire l'argomento leggi la nostra guida operativa: Come gestire la separazione dei genitori.

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