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Disturbi D'Ansia - Bambini

I quattro problemi centrali che tutti i bambini ansiosi si trovano ad affrontare:

  1. trovano più difficile, rispetto ad altri bambini, calmarsi quando si trovano in una situazione stressante;
  2. benché molti risultino al di sopra della media per quanto riguarda la creatività , raramente mettono a frutto questa loro abilità  nell'ideare un piano adeguato per fronteggiare l'ansia;
  3. anche quando hanno un buon piano, tendono a scoraggiarsi facilmente e spesso rinunciano a seguirlo;
  4. pur compiendo progressi nel limitare la propria ansia, non riescono a riconoscere i miglioramenti compiuti.

Non è semplice essere genitore di un bambino ansioso. Spesso non si sa quale sia la causa della sua ansia e, a volte, non si è nemmeno consapevoli del fatto che lui abbia qualche timore particolare. L'ansia è stata chiamata la sofferenza silenziosa proprio perché la maggior parte delle persone che ne soffrono è capace di nascondere agli altri il proprio malessere. Cosa possono fare quindi i genitori per aiutare i loro bambini? La buona notizia è che alcuni studi dimostrano che circa il 90% dei bambini afflitti dall'ansia possono trarre considerevole giovamento dall'apprendimento di abilità  di "fronteggiamento".

Quando l'ansia diventa un problema 

Nella più semplice delle accezioni, l'ansia è la sensazione che la propria sicurezza o benessere siano in pericolo. In alcune situazioni, tale potenziale minaccia è presto risolta, come nel caso della prima volta in cui un bambino deve farsi coraggio e immergere la propria testa nell'acqua della piscina per fare le bollicine. In seguito all'applauso per essere riuscito a fare il "pesciolino", la sensazione di minaccia svanisce, lasciando il posto a quella di riuscita.
Per alcuni bambini, tuttavia, non è così semplice provare questa sensazione nelle situazioni quotidiane. Essi si trovano, infatti, piegati da un'ansia ben più pervasiva della semplice paura. Quasi sempre, questa emozione è il prodotto di due tipi di distorsioni del pensiero (può presentarsene una sola o entrambe contemporaneamente): 

  1. una percezione inesatta degli eventi;
  2. il fraintendimento del significato degli eventi.

Vediamo alcuni esempi di distorsione del pensiero:  

Evento: Il cuore mi sta battendo più forte del solito

Percezione inesatta dell'evento: "Ho il cuore che batte all'impazzata, sembra quasi che stia per scoppiare!"  

Fraintendimento del significato dell'evento: "Se la frequenza del mio battito non diminuisce al più presto, avrò sicuramente un attacco cardiaco e morirò!"  

Altre tipiche percezioni inesatte degli eventi: "Questa situazione sarà  sempre così stressante come lo è adesso". "Nessuno mi capisce". "Sono un debole".  

Altri tipici fraintendimenti del significato degli eventi: "poiché sento questa tensione e batticuore, sono sfortunato. Forse me lo merito. Gli altri non stanno così male. Probabilmente questa è una punizione per qualcosa che ho fatto". "Sono quasi sempre così timoroso che ci deve essere qualcosa che non va in me. Devo avere qualche malattia che non mi lascia in pace". "Non vedo alcun pericolo reale, ma ho comunque paura; è chiaro che mi deve essere sfuggita qualche minaccia che presto mi colpirà ".

Per ridurre o eliminare l'ansia di vostro figlio, questi errori di pensiero devono essere corretti.  

Come aiutare vostro figlio a superare ansie e paure 

La paura è una normale esperienza emotiva presente in tutti i bambini. Tale stato d'animo non è necessariamente qualcosa di negativo. Di solito si tratta di una reazione naturale dovuta al fatto di trovarsi in presenza di qualcosa che viene considerato minaccioso.  

E' impossibile evitare che il bambino sperimenti di tanto in tanto qualche forma di paura. Ogni stadio della crescita ha le proprie paure. Non sarebbe nell'interesse del bambino far sì che egli eviti qualsiasi situazione in cui possa provare paura. Ma quando tali esperienze accidentalmente si verificano, è bene che un genitore sia in grado di aiutare il bambino a fronteggiarle.

Non sono le normali esperienze di paura che di per sé creano problemi al bambino, ma il modo in cui questi impara a reagire a tali esperienze. Se il bambino si abitua ad assumere un atteggiamento di continua apprensione e comincia a sentirsi costantemente minacciato da pericoli, allora ciò costituisce senz'altro un problema. Le paure dei bambini rientrano in tre principali categorie:

  1. Paura di eventi esterni, di persone o di animali (es. cani, insetti, oscurità , ladri,visite mediche, ecc.)
  2. Paura di creature immaginarie (diavolo, mostri, fantasmi)
  3. Paura delle proprie inadeguatezze (paura di sbagliare, di non riuscire, di fare brutta figura).

Le paure appartenenti alla prima categoria spesso assumono la forma di vere e proprie fobie; quelle appartenenti alla seconda categoria tendono invece a scomparire durante la crescita. Le paure rientranti nella terza categoria vengono di solito considerate manifestazioni di ansia.

Suggerimenti per aiutare il bambino a superare le ansie 

  • Tenere in considerazione il fatto che spesso i bambini tendono a negare la propria ansia e a trovare varie scuse per giustificare il loro modo di comportarsi.
  • Essere tolleranti e pazienti nei confronti del bambino, perché superare un problema emotivo può richiedere un certo tempo
  • Ricordare che la principale fonte di ansia è l'estrema necessità  di essere accettati, apprezzati o amati da determinate persone. Quindi se un genitore vuole aiutare il proprio bambino, dovrà  cercare di fargli capire che non è indispensabile, né è possibile, essere sempre amati e apprezzati dagli altri. Si potrà  far notare al bambino che è conveniente e preferibile essere considerati positivamente dagli altri, ma che non è certo terribile o insopportabile il fatto di non riuscirvi sempre.
  • Evitare di riversare sul bambino le tensioni familiari, di mostrarsi eccessivamente sconvolti discutendo in sua presenza argomenti particolarmente delicati e di renderlo testimone di litigi cruenti in famiglia.
  • Fornire una buona dose di affetto, senza però trascurare di ricorrere alla fermezza quando ciò è necessario, perché i bambini, che si preoccupano eccessivamente di ciò che gli altri pensano di loro, tendono a richiedere molte attenzioni da parte dei genitori. Spesso sono piagnucolosi e vogliono essere coccolati. L'atteggiamento più corretto da parte del genitore è quello di essere affettuoso, ma fermo.
  • Fare  presente al bambino che tutti ogni tanto provano ansia e non c'è niente di sconveniente nel mostrarsi ansiosi. Questo lo aiuterà a non sentirsi estremamente imbarazzato e a  scoraggiarsi, quando si accorge che gli altri notano la sua ansia.
  • Incoraggiare il bambino timido e inibito nei rapporti sociali ad avere più contatti con i propri coetanei. Il genitore dovrà  attivarsi per predisporre maggiori esperienze di socializzazione per il bambino, procedendo con molta gradualità  e senza forzarlo eccessivamente. Si potrà  cominciare con qualche scambio di visite con uno o due compagni di scuola, cercando poi di inserirlo in qualche attività  extrascolastica (gruppi sportivi, centri ricreativi). Potrà  essere utile aiutarlo a coltivare qualche passatempo o qualche abilità  particolare, in modo che possa suscitare la curiosità  e l'interesse degli altri e abbia qualche argomento in più di conversazione.
  • Insegnare al bambino il potere del pensiero positivo. Si tratta di aiutarlo a sostituire modi di pensare disfattisti o catastrofizzanti con affermazioni costruttive. Così un bambino che si preoccupa eccessivamente riguardo alla possibilità  di sbagliare può imparare a parlare a se stesso dicendosi: "Farò il possibile per riuscire, ma non è indispensabile fare tutto giusto". Se il problema è l'ansia da separazione, il bambino potrà  dire a se stesso: "Avrei preferito restare con la mamma, ma posso rimanere senza di lei per qualche ora e cercare di divertirmi con gli altri bambini". Oppure, quando il bambino si sente in ansia, perché si trova in una situazione poco familiare, potrà  imparare a pensare: "Anche se è la prima volta che mi trovo qua, può darsi che riesca a divertirmi lo stesso. Non so cosa potrà  succedere, ma anche se la situazione non mi piace, non dovrò rimanerci per sempre".

Suggerimenti per aiutare il bambino a superare le paure 

  • Limitare la possibilità  che il bambino assista a reazioni di eccessiva paura da parte di qualche altro bambino o adulto.
  • Cercare di superare o almeno di controllare in presenza del bambino le proprie ansie, se si è  genitori ansiosi o si hanno forme di paura o fobia.
  • Evitare che il bambino venga precocemente esposto a stimoli o situazioni che per lui possono essere spaventosi,  tenendo, ad esempio, presente che certi film in cartoni o certe fiabe che ad un adulto appaiono innocue, per un bambino tra i  3- 5 anni possono essere terrorizzanti.
  • Esporre con gradualità il bambino, man mano cresce,  a situazioni da lui temute, mostrandogli che in realtà  non si tratta di eventi pericolosi. Mentre il bambino viene esposto a ciò che teme, è utile cercare di evocare in lui sensazioni piacevoli che sono antagoniste alla paura. Alcuni accorgimenti per raggiungere questo obiettivo possono essere il parlargli con dolcezza, coccolarlo, fargli tenere il suo giocattolo preferito, offrirgli un gelato.
  • Mantenere un atteggiamento calmo e paziente è un requisito necessario per aiutare un bambino a superare le sue paure, perché uno dei principali motivi per cui un bambino impara a considerare orribili certe situazioni è perché osserva tale atteggiamento negli adulti. E' bene comunicare al bambino che superare determinate paure potrà  essere utile per lui, perché così sarà  in grado di gustarsi meglio certe esperienze, ma che non è indispensabile riuscirci subito.
  • Evitare di biasimare o svalutare il bambino per le sue paure. Si potrà  fargli notare che certe paure sono infondate, ma che non è una cosa tanto insolita il fatto di provare timore nei confronti di determinati eventi. Potrà  cercare di superare certe paure, ma non è certo inferiore agli altri se non ci riesce.
  • Fare ricorso al senso dello humor, scherzando su certe paure, facendo però ben attenzione a non deridere il bambino. Cio' che vogliamo ottenere è portarlo a sdrammatizzare certi eventi, non farlo sentire ridicolo.  

Come capire se vostro figlio soffre di ansia

Consideri il comportamento del suo bambino/ragazzo e valuti se le seguenti affermazioni sono Vere (V) o False (F)(Punteggio: V=1, F=0)1. Si preoccupa spesso per le cose V F 2. Si spaventa facilmente V F 3. Piange facilmente V F 4. Si agita facilmente V F 5. E' pieno di risentimento V F 6. Fa spesso il broncio V F 7. E' spesso di malumore V F 8. Si lamenta spesso V F 9. Piagnucola e si lamenta spesso V F 10. E' di umore volubile V F 11. Lamenta spesso dei malesseri V F 12. Non riesce a stare seduto tranquillo per il nervosismo V F Come interpretare il punteggio:

 

Da 0 a 7: il bambino potrebbe non avere problemi d'ansiaDa 8 a 10: il bambino potrebbe essere LIEVEMENTE ANSIOSODa 11 a 12: il bambino potrebbe essere MEDIAMENTE ANSIOSO:  sarebbe opportuno consultare uno specialista.

 

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