La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento, caratterizzato da compromissioni significative e persistenti delle abilità numeriche e aritmetiche, che possono riguardare:
Queste difficoltà sono inserite in un profilo cognitivo caratterizzato da un’intelligenza nella norma e non devono essere riconducibili a deficit sensoriali, danni neurologici o ad un processo di apprendimento non adeguato, a causa di fattori socioculturali. Esse si sviluppano in età evolutiva e spesso si presentano associate a disturbi specifici nell’ambito della letto-scrittura.
Le ricerche psicologiche hanno mostrato come, fin dai primi mesi di vita, i bambini posseggano sia un’innata capacità di ricavare la numerosità da un insieme, definita come immediatizzazione, sia un primitivo concetto di numerosità, che permette di compiere operazioni su di essa e crearsi delle aspettative numeriche. Su questo primo nucleo di abilità matematiche, si innestano le acquisizioni più complesse, partendo dal conteggio e arrivando alle capacità di calcolo. Questo processo passa attraverso l’apprendimento dei cosiddetti fatti aritmetici, ossia operazioni di base archiviate nella memoria a lungo termine, dalla quale vengono richiamati in maniera diretta, e quello delle abilità procedurali, ossia le capacità di applicazione di strategie e regole in maniera sempre più automatica, differenti a seconda che il calcolo sia a mente o scritto.
A livello cognitivo, possono essere individuati 3 sistemi che sostengono i processi appena descritti:
All’interno del disturbo, possono essere individuati due profili di funzionamento, distinti sulla base delle abilità compromesse:
Nella discalculia queste compromissioni danno origine ad errori sistematici, che interessano tutti e 3 i sistemi sottostanti alle abilità matematiche e che possono essere così classificati:
Oltre agli aspetti strettamente legati alle abilità matematiche, nella valutazione e, soprattutto, nel trattamento della discalculia è necessario prestare attenzione agli aspetti emotivi del bambino. Spesso, in presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, si riscontra un basso livello di autostima, legato a una scarsa auto-efficacia in ambito scolastico e a una maggiore intensità delle normali reazioni emotive agli errori, quali la sensazione di incapacità, di umiliazione, la frustrazione e la demotivazione nell’affrontare i compiti.
Nel caso della discalculia, a causa della diffusa ma falsa credenza che associa l’intelligenza al successo in matematica, il senso di inadeguatezza risulta ancora più marcato, con una percezione negativa delle proprie abilità che viene generalizzata a tutto il Sé.
Il percorso di riabilitazione è strettamente individualizzato e viene strutturato sulla base delle caratteristiche individuali e delle difficoltà specifiche, emerse durante la fase di valutazione: l’intento è quello di utilizzare i sistemi maggiormente funzionanti per compensare i deficit presenti in quelli compromessi. Il trattamento, dunque, può focalizzarsi, a seconda dei casi, sullo sviluppo della comprensione semantica della quantità, con attività finalizzate a facilitare l’accesso al suo significato e alla sua rappresentazione, o sull’automatizzazione del recupero e dell’utilizzo delle procedure di calcolo, fornendo strategie che riducano il carico cognitivo da esse richiesto, così da renderne più efficace lo svolgimento e migliorare l’autonomia operativa del bambino.
Accanto all’intervento sugli elementi strettamente inerenti all’apprendimento, non bisogna trascurare gli aspetti emotivo-motivazionali ad essi collegati: l’obiettivo, in ottica metacognitiva, è quello di promuovere la riflessione sulle proprie abilità, portando il bambino a riconoscere il carattere specifico delle proprie difficoltà e l’assenza di una loro implicazione diretta sulle altre capacità cognitive. Viene sostenuta, inoltre, una visione incrementale delle proprie abilità, che permetta di concepire l’apprendimento e le difficoltà incontrate come occasioni per acquisirne di nuove, così da favorire lo sviluppo di un maggior senso di auto-efficacia e di una motivazione intrinseca nei confronti dei compiti.