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Discalculia

Definizione

La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento, caratterizzato da compromissioni significative e persistenti delle abilità numeriche e aritmetiche, che possono riguardare:

  • Il concetto di numero;
  • Le abilità logico-operatorie;
  • Le abilità di calcolo;
  • Il ragionamento aritmetico.

Queste difficoltà sono inserite in un profilo cognitivo caratterizzato da un’intelligenza nella norma e non devono essere riconducibili a deficit sensoriali, danni neurologici o ad un processo di apprendimento non adeguato, a causa di fattori socioculturali. Esse si sviluppano in età evolutiva e spesso si presentano associate a disturbi specifici nell’ambito della letto-scrittura.

Lo sviluppo delle abilità matematiche

Le ricerche psicologiche hanno mostrato come, fin dai primi mesi di vita, i bambini posseggano sia un’innata capacità di ricavare la numerosità da un insieme, definita come immediatizzazione, sia un primitivo concetto di numerosità, che permette di compiere operazioni su di essa e crearsi delle aspettative numeriche. Su questo primo nucleo di abilità matematiche, si innestano le acquisizioni più complesse, partendo dal conteggio e arrivando alle capacità di calcolo. Questo processo passa attraverso l’apprendimento dei cosiddetti fatti aritmetici, ossia operazioni di base archiviate nella memoria a lungo termine, dalla quale vengono richiamati in maniera diretta, e quello delle abilità procedurali, ossia le capacità di applicazione di strategie e regole in maniera sempre più automatica, differenti a seconda che il calcolo sia a mente o scritto.

A livello cognitivo, possono essere individuati 3 sistemi che sostengono i processi appena descritti:

  1. Il sistema di comprensione, che permette di trasformare i numeri, letti o ascoltati, in una rappresentazione astratta di quantità. L’elaborazione che viene compiuta può essere di tipo lessicale, che riguarda le singole cifre o parole e ha l’obiettivo di ricavare il nome del numero, oppure sintattica, che concerne il rapporto tra le cifre o le parole e ha lo scopo di capire il corretto ordine di grandezza.
  2. Il sistema di calcolo, che manipola la rappresentazione formatasi grazie all’elaborazione del sistema precedente.
  3. Il sistema di produzione, che traduce il risultato della manipolazione in una risposta numerica, espressa poi in forma verbale o scritta.

Funzionamento in caso di discalculia

All’interno del disturbo, possono essere individuati due profili di funzionamento, distinti sulla base delle abilità compromesse:

  1. Nel primo profilo, le difficoltà emergono in relazione alla cognizione numerica, dunque agli aspetti basali dell’elaborazione, quali l’immediatizzazione, la comprensione della numerosità, la sua manipolazione e le strategie di calcolo mentale;
  2. Nel secondo profilo, i deficit riguardano le procedure esecutive, quali quelle di lettura, scrittura e incolonnamento, e l’acquisizione delle procedure e degli algoritmi di calcolo.

Nella discalculia queste compromissioni danno origine ad errori sistematici, che interessano tutti e 3 i sistemi sottostanti alle abilità matematiche e che possono essere così classificati:

  • Errori lessicali: riguardano la comprensione o la produzione, a livello scritto o verbale, del nome del numero (ad esempio: leggere, scrivere o rappresentarsi mentalmente 4 invece di 7 o 15 invece di 13);
  • Errori sintattici: sono relativi alla difficoltà nello stabilire i rapporti corretti tra i numeri e sono legati, spesso, ad un’errata trasformazione nel passare dal codice arabico (ossia quello scritto) a quello verbale o viceversa (ad esempio: sentire “trecentonovantacinque” e scrivere “310095”);
  • Errori nel recupero dei fatti numerici: sono riconducibili all’archiviazione, nella memoria a lungo termine, di associazioni errate tra operazioni di base e loro risultati (dovute, ad esempio, ad una confusione tra i significati di alcuni segni algebrici) che, tuttavia, si rafforzano ogni volta che vengono richiamate in maniera automatica per produrre la risposta numerica (ad esempio: 8x8 = 48);
  • Errori nel mantenimento o nel recupero delle procedure: sono dovuti alla difficoltà nell’utilizzare le procedure che facilitano i calcoli, portando dunque a un sovraccarico della memoria di lavoro, ossia di quella funzione cognitiva che permette di mantenere a mente le informazioni necessarie (in questo caso, ad esempio, la scomposizione degli addendi, i risultati intermedi o le strategie) durante lo svolgimento del compito;
  • Errori nell’applicazione delle procedure: vengono commessi nell’esecuzione di calcoli di differenti complessità e riguardano diversi aspetti della procedura, quali lo stabilire i primi passaggi da affrontare, il mantenimento della procedura fino alla fine dello svolgimento, il passaggio a nuove operazioni che richiedono una procedura differente o la mancanza di progettazione e verifica della procedura applicata;
  • Difficoltà visuospaziali: i problemi percettivi e spaziali rendono più difficoltosi alcuni aspetti implicati nelle abilità matematiche, quali l’incolonnamento delle operazioni, la capacità di seguire la direzione procedurale e l’utilizzo del prestito e del riporto.

Aspetti correlati

Oltre agli aspetti strettamente legati alle abilità matematiche, nella valutazione e, soprattutto, nel trattamento della discalculia è necessario prestare attenzione agli aspetti emotivi del bambino. Spesso, in presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, si riscontra un basso livello di autostima, legato a una scarsa auto-efficacia in ambito scolastico e a una maggiore intensità delle normali reazioni emotive agli errori, quali la sensazione di incapacità, di umiliazione, la frustrazione e la demotivazione nell’affrontare i compiti.

Nel caso della discalculia, a causa della diffusa ma falsa credenza che associa l’intelligenza al successo in matematica, il senso di inadeguatezza risulta ancora più marcato, con una percezione negativa delle proprie abilità che viene generalizzata a tutto il Sé.

 

Trattamento

Il percorso di riabilitazione è strettamente individualizzato e viene strutturato sulla base delle caratteristiche individuali e delle difficoltà specifiche, emerse durante la fase di valutazione: l’intento è quello di utilizzare i sistemi maggiormente funzionanti per compensare i deficit presenti in quelli compromessi. Il trattamento, dunque, può focalizzarsi, a seconda dei casi, sullo sviluppo della comprensione semantica della quantità, con attività finalizzate a facilitare l’accesso al suo significato e alla sua rappresentazione, o sull’automatizzazione del recupero e dell’utilizzo delle procedure di calcolo, fornendo strategie che riducano il carico cognitivo da esse richiesto, così da renderne più efficace lo svolgimento e migliorare l’autonomia operativa del bambino.

Accanto all’intervento sugli elementi strettamente inerenti all’apprendimento, non bisogna trascurare gli aspetti emotivo-motivazionali ad essi collegati: l’obiettivo, in ottica metacognitiva, è quello di promuovere la riflessione sulle proprie abilità, portando il bambino a riconoscere il carattere specifico delle proprie difficoltà e l’assenza di una loro implicazione diretta sulle altre capacità cognitive. Viene sostenuta, inoltre, una visione incrementale delle proprie abilità, che permetta di concepire l’apprendimento e le difficoltà incontrate come occasioni per acquisirne di nuove, così da favorire lo sviluppo di un maggior senso di auto-efficacia e di una motivazione intrinseca nei confronti dei compiti.

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